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Apocalypse Night, a X Factor la conferma di Mario

Mario nel live show della quarta puntata

Mario nel live show della quarta puntata

Nonostante Il pomposo titolo di Apocalypse Night, non è poi successo granché nel quinto live di X Factor: se ne sono andati a casa gli ampiamente pronosticati Riccardo e Vivian con grande sorpresa di… nessuno! Tant’è che i quattro giudici se la sono suonata e cantata tra di loro, ridendo e scherzando senza alcun accenno neppure vagamente polemico.È successo però che è stata la serata della débâcle dei favoriti con due seconde manche bruttine da parte di Lorenzo ed Emma. Niente di terribile, ci mancherebbe, ma avendoci abituati a standard molto alti l’abbassamento di livello è risultato molto evidente. Chi avanza come un treno è Mario che in un mondo ideale avrebbe già la finale in tasca mentre nel subdolo mondo del televoto dovrà sudarsela non poco, perché lui evidentemente non ha l’appeal giusto per il pubblico medio di X Factor e non fa impazzire le ragazzine come Lorenzo e Madh. Resta il fatto che è sembrato l’unico degno di condividere il palco con Francesco De Gregori (voto 10, già che ci siamo).

Un paio di considerazioni generali prima di passare alla esibizioni. La prima manche è stata evidentemente partorita da una mente malata: mi chiedo come sia possibile giudicare una performance di un minuto per di più legata alle altre senza soluzione di continuità, e cantata dentro le caselle del Gioco dei Nove (copyright del mio amico Max). Credo sia evidente che il pubblico abbia votato i propri preferiti a prescindere dall’esibizione che è stata svilente per tutti, anche se qualcuno ha trovato comunque il modo di emergere. In secondo luogo, mi chiedo come sia possibile sminuire “piccoli problemi di intonazione” (meglio noti come “stecche da karaoke in un villaggio Valtur”) in un talent show che dovrebbe veder vincere il cantante migliore. Ok le piccole imprecisioni non inficiano una bella esibizione se è ricca di altri elementi, sono il primo a sostenerlo, ma un minimo sindacale di intonazione dovrebbe comunque essere previsto.

Ah! Ovviamente Morgan era regolarmente al suo posto. Ma seriamente, chi ne dubitava?

 

Leiner

The First Cut Is The Deepest – Cat Stevens

Fireflies – Owl City

Dopo l’exploit (nel mio personalissimo cartellino) della scorsa settimana, Leiner ritorna nella sua aurea mediocritas nella prima manche, poi si segnala con un cedimento importante nella seconda manche dove stona parecchio, ma così tanto che se ne accorgono anche a casa e lo spediscono all’ultimo scontro. Poi penso che anch’io col raffreddore avrei fatto meglio di Vivian ieri sera, quindi si salva. Finora ha galleggiato, ma se non cambia passo, finiti i Riccardo e le Vivian toccherà a lui fare le valigie.

Voto: 5

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X Factor 8, gli over di Mika incantano

La squadra di Mika è stata protagonista dell’ultimo live show

A X Factor è stata la serata del trionfo di Mika e della sconfitta, con immancabile polemica, di Morgan che per la seconda volta si è ritrovato due gruppi al ballottaggio e ha dovuto quindi perdere gli Spritz For Five e ha così deciso di lasciare (definitivamente?) il programma, con una mossa ampiamente prevedibile e infatti anticipata dal pubblico in rete. Giusto due parole su Morgan, per poi passare alle esibizioni che sono ciò che più mi interessa: questa volta l’istrionico giudice ha in gran parte ragione nel merito, ma non ne ha affatto nel metodo. Ha ragione in generale quando parla di una diffusa mancanza di qualità e di cultura musicale sia nelle assegnazioni degli altri giudici (con apprezzabilissime eccezioni, sia chiaro), sia nei giudizi del pubblico in studio come a casa che tende a privilegiare le cose più pop e semplici. Ha poi ragione nel particolare perché posto che gli Spritz For Five hanno strameritato il ballottaggio e l’eliminazione, nella seconda manche invece diversi concorrenti, a cominciare da Riccardo, avrebbero meritato l’ultimo posto ben più dei Komminuet che hanno offerto una buona performance.

Non ha invece affatto ragione nel metodo perché il gioco è questo e lo conosce bene, deve giocare con queste regole e non può andare casa con il pallone solo perché gli fischiano un rigore contro; ma soprattutto deve fare mea culpa perché, come ho già avuto modo di scrivere, non si è ancora reso conto che il suo apprezzabile intento di utilizzare X Factor per fare divulgazione musicale è diventato in realtà un inutile citarsi addosso e una stucchevole celebrazione del proprio ego con effetti drammatici sui suoi concorrenti, peraltro mal selezionati fin dai boot camp e in alcuni casi non meritevoli di quel palco fin dall’inizio.

Ancora una volta, poi, la scelta della puntata a tema lascia non poco perplessi: gli stessi messaggi arrivati durante la settimana sono stati contradditori, si è parlato di canzoni censurate, di canzoni scomode, di tolleranza, di canzoni contro razzismo, bullismo, violenza, contro l’odio per il diverso. Alla fine ci è finito dentro un po’ di tutto con non poche giustificazioni da arrampicatori di specchi. Giustissime le intenzioni, quindi, ma tema rimasto un po’ vago e generico e svolgimento tutto da rivedere.

Venendo finalmente alla gara, la serata ha visto la vittoria in termini numerici di Fedez, che conferma i suoi quattro concorrenti, ma soprattutto il trionfo in termini qualitativi di Mika e dei suoi Emma e Mario che hanno regalato due esibizioni impeccabili.

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X Factor 8, Emma balla da sola

Emma Morton durante l'esibizione di giovedì sera.

Emma Morton durante l’esibizione di giovedì sera.

Con colpevole ritardo (ma Ubi Caesar, X Factor cessat come già sostenevano gli antichi romani) arrivano anche le mie pagelle del terzo live, una puntata a tema che, come da tradizione, riesce solo a metà. Per essere generosi. Ad ogni edizione, infatti, la produzione ci riprova con il tema dance e, a dimostrazione che è proprio vero che la storia non insegna nulla, ad ogni edizione immancabilmente la puntata fa flop. Già i giudici fanno pasticci quando devono scegliere un brano liberamente, figuriamoci intrappolati in una definizione che da una parte copre una miriade di generi molto diversi (tanto che la polemica del “il mio brano è dance, il tuo no” riemerge ogni volta puntuale come le bollette), dall’altra sembra pensata apposta per sminuire le qualità vocali della maggior parte dei concorrenti.

D’altra parte le canzoni da discoteca (ballabili, disco, dance… scegliete voi il termine preferito) sono per definizione iperprodotte, sature di suoni che coprono tutte le frequenze, le armonie semplici e le melodie molto lineari. Difficile emergere con un’interpretazione vocale emozionante. L’unica che ci riesce, tanto per cambiare, è Emma Morton, complice un pezzo una spanna sopra gli altri per struttura, melodia e tiro. Con una menzione particolare per i Komminuet, autori di una performance brillantissima e senza sbavature.

In generale, un consiglio alla produzione che pare voler insistere con le serate a tema (anche la prossima avrà come tema la tolleranza): scegliete periodi musicali (la puntata anni ’90 dell’anno scorso fu molto buona), scegliete una buona volta la musica italiana (finora solo 4 brani su 35), scegliete un tema (a X Factor UK hanno scelto per esempio le colonne sonore di film), scegliete quello che volete ma lasciate stare la dance.

Ilaria

Get Lucky – Daft Punk

Alla faccia del coraggio di osare, Victoria sceglie il pezzo più banale possibile per la sua Ilaria: già cantata, coverizzata e ballata da chiunque era praticamente impossibile aggiungerci qualcosa. In più, bisogna dar ragione a Morgan che come giudice balbetta ma come critico musicale le azzecca tutte, tolta la chitarra funky di Nile Rodgers del brano non resta più niente. Questo non è certo colpa di Ilaria che però in mezzo a tutta questa destrutturazione un po’ si perde, e stranamente risulta più imprecisa del solito. Se la cava con mestiere ma la sua esibizione è lontana dai suoi consueti alti standard.

Voto: 6 Continua a leggere

X Factor 8, Emma incanta nel secondo live

emma mortonA voler essere cattivi si potrebbe dire che la seconda puntata di X Factor poteva essere chiusa dopo i primi cinque minuti.

L’esibizione di Cesare Cremonini, con il contributo di tutti i concorrenti, è stata di gran lunga la cosa più bella della serata, e ha lanciato allo stesso tempo due moniti: uno ai talenti della trasmissione e uno a pubblico e addetti ai lavoro.

Ai concorrenti Cesare ha fatto capire che la strada per il successo è lunga e faticosa, tanto che egli stesso, dopo 15 anni di onorata carriera, forse solo adesso ha raggiunto la maturità artistica e la definitiva consacrazione nell’olimpo delle più grandi pop star italiane. Al pubblico, ai talent scout ha ricordato che va bene cercare la prossima stella del panorama musicale tra le belle voci e i bravi interpreti, ma la musica per fortuna è fatta anche di altro. Il talento di Cesare Cremonini non sta certo nelle sue doti vocali, sebbene molto migliorate ultimamente, ma nella sua capacità di scrivere, arrangiare, suonare, performare.

Ridurre la puntata di X Factor al solo Cremonini sarebbe tuttavia ingeneroso nei confronti dei concorrenti, che in verità nella maggior parte dei casi hanno regalato performance migliori della settimana precedente, sia perché i giudici hanno corretto il tiro con le assegnazioni, sia perché una volta sciolta l’emozione dell’esordio i ragazzi si sono trovati molto più a loro agio sul palco. Tra le performance dei concorrenti, Emma Morton si aggiudica per distacco la palma della migliore.

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X Factor 8, primo live show. È Mario il migliore.

Mario Gavino Garrucciu sul palco delle audizioni

Mario Gavino Garrucciu sul palco delle audizioni

La mia posizione sui talent show, o meglio su X Factor, è stata ampiamente espressa nell’articolo che racconta di come mi sono innamorato del talento di Violetta. Un “colpo di fulmine artistico” che ha avuto come effetto collaterale quello di farmi appassionare al programma che quindi ho iniziato a seguire e che seguo anche ora che, ahimé, non c’è più lei. Ogni settimana, pertanto, presenterò “il mio personalissimo cartellino” (cit. Rino Tommasi) con le mie impressioni sulle esibizioni dei talenti in gara. E  visto che siamo tutti un po’ professori, non mi esimerò dal mettere anche il voto in pagella.

 

Emma

Blurred Lines – Robin Thicke

C’è da dire che X Factor 8 parte alla grandissima. Emma non delude le alte aspettative con un pezzo probabilmente scelto apposta per metterne in risalto l’approccio ironico, già emerso con la sua divertente interpretazione di Pop porno ai boot camp. Presenza scenica di prim’ordine, si vede che è abituata a calpestare il palcoscenico, Emma rivisita un brano leggero e vagamente maschilista, reinventandone completamente il testo da un punto di vista femminile, e riuscendo comunque a far emergere le sue qualità vocali spaziando senza problemi dai bassi ai falsetto di Thicke. Da rivedere comunque con canzoni più impegnative e performance più intense.

Voto: 8

 

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