Se ho cominciato fin da ragazzino a farmi una cultura musicale che andasse oltre alle sigle dei cartoni animati e ai brani di Sanremo, lo devo innanzi tutto a mio fratello, di quasi quattro anni più grande, che riempiva la nostra stanzetta con gli assolo di Mark Knopfler e le melodie al pianoforte di Elton John e Billy Joel. Ma un’altra persona che ha contribuito alla mia crescita musicale è stata sicuramente Lorenzo, mio compagno di classe al liceo scientifico che, già buon chitarrista e appassionato di anni ’70, cantautori e indie, mi fece scoprire i Guns’n Roses (che all’inizio non mi piacevano), i Led Zeppelin e i Pink Floyd (che all’inizio non mi piacevano), De Gregori e De André (che ovviamente all’inizio non mi piacevano) e soprattutto i R.E.M. (che, soprattutto loro, all’inizio non mi piacevano, ça va sans dire). Inutile dire che adesso quasi tutti gli artisti sopra citati sono compresi del novero dei miei preferiti (solo i Led Zeppelin non mi hanno coinvolto fino in fondo), soprattutto, appunto, i R.E.M.