Attenzione! Avvertenza per i lettori. Questo non è un post nostalgico sui bei tempi andati e sui meravigliosi anni ’80 (e ’90), è semplicemente la presa d’atto di come nuove forme di comunicazione (principalmente via web) abbiano preso il sopravvento rispetto agli spot televisivi che fino a dieci – quindici anni fa erano il mezzo più rapido ed efficace di promozione e che in quegli anni sembravano fossero destinati a restare insostituibili per l’eternità. E, come tali, davano la possibilità a giovani (e non solo giovani) art director, grafici e copywriter di sviluppare idee innovative, capacità di sedurre, talento e creatività, mettendo in pratica la lezione dei grandi pubblicitari della storia. Io stesso mi iscrissi a Scienze della Comunicazione con il sogno di diventare un copywriter (vabbè, anche tante altre cose – a 19 anni le idee non sono poi così chiare – ma principalmente quello) e se penso alla qualità delle campagne di advertising dei nostri giorni non so se sentirmi sollevato per non dover scrivere spot come quello di Pittarosso o canzoncine come “Scappa scappa scappa con Panealba” o piuttosto deluso dal non essere stato ritenuto nemmeno in grado di scrivere uno spot così, dal momento che quei “creativi” fanno effettivamente quel lavoro.
Ma il punto è comunque un altro: il punto è che rispetto a quindici – venti anni fa sembra che le aziende e le agenzie pubblicitarie abbiano deciso di dedicare meno attenzione a questa forma di comunicazione che in passato, esattamente come alcuni videoclip, in certi casi ha superato i confini del mero filmato promozionale per assurgere al ruolo di opera d’arte. Non so se sia una questione di riduzione del budget o una semplice diminuzione della rilevanza della pubblicità televisiva nell’insieme della comunicazione integrata di un’azienda, fatto sta che il decadimento della qualità degli spot televisivi negli ultimi anni è evidente. E in particolare, questione che mi sta particolarmente a cuore, è evidente l’impoverimento della qualità della musica abbinata a questi spot.