Dopo sei concerti degli U2, ed esattamente 24 anni dopo il primo, uno si aspetterebbe di essere sufficientemente vaccinato contro l’overdose di emozioni che lo show di Bono e soci regolarmente regala. Tanto da decidere scientemente di restare completamente all’oscuro (e in tempi di social media si tratta di un’impresa di una certa portata) di quello che sarebbe accaduto all’Olimpico nell’unica data italiana (poi raddoppiata, certo), al di là dell’ovvia riproposizione dell’intero The Joshua Tree al cui trentennale questo tour è dedicato, e lasciarsi sorprendere dalla scaletta.