Il sesto live di X Factor ha purtroppo confermato una tendenza già emersa nella fase finale della scorsa stagione: una volta eliminati i concorrenti evidentemente non all’altezza, emerge in tutta la sua forza lo scollamento tra l’effettiva qualità delle esibizioni dei talenti in gara e le valutazioni del pubblico del televoto. Un pubblico che ormai si è fatto una propria idea dei propri beniamini e rinuncia ad applicare un po’ di sano senso critico nel giudicarne le performance.
D’altra parte, non servono indagini socio-televisive per scoprire che i tre ragazzi di Fedez hanno un tipo di appeal su un certo pubblico che esula da quello che cantano e da come lo cantano; ero stato poi facile profeta nel pronosticare grandi difficoltà per Mario nell’arrivare alla finale, e non certo per presunte incapacità artistiche, anche se ieri è stato sotto tono; non era difficile, infine, ipotizzare l’eliminazione dei Komminuet che non hanno santi in paradiso, a cominciare dal loro giudice che, tra il serio e il faceto, li ha di fatto scaricati.
Fatto sta che in una serata in cui i peggiori sono stati Ilaria nella prima manche e Leiner nella seconda, il ballottaggio ha invece riguardato Mario e i Komminuet, che hanno dovuto soccombere. Peccato. Perché per motivi diversi (direi quasi opposti) entrambi meritavano di arrivare all’inedito, e invece ci dovremo accontentare di quello di Mario, e sarà comunque un bell’accontentarsi. I ritrovati Emma e Lorenzo sono stati questa volta i migliori della prima manche, mentre Ilaria dopo una pessima prima performance si è ripresa alla grandissima con la seconda.
Prima di passare alle esibizioni, un bel voto a Marco Mengoni (8) che ha portato un bel pezzo originale e stilisticamente diverso dai suoi standard, sintomo di maturità e intelligenza. Bravo.
PRIMA MANCHE
Leiner
I – Kendrick Lamar
Di certo quando può cantare e ballare riesce ad esprimersi al meglio, quando esistevano gli showman (chissà se ne esistono ancora) avrebbe potuto ritagliarsi di sicuro un ruolo nel mondo dello spettacolo perché è sicuramente un artista completo. Ma come cantante (lo so: mi ripeto) non ha niente di particolare che possa emergere in un panorama musicale saturo di voci come la sua e di stili come il suo. Numero comunque bello, ben congegnato e ben fatto.
Voto: 7
Ilaria
Un Senso – Vasco Rossi
Giusto per sfatare il mito che esistono cantanti che “possono cantare anche l’elenco del telefono”, Victoria le assegna una ciofeca e lei non può certo diventare Re Mida e trasformarla in oro. Difficile immaginare un pezzo più melodicamente piatto, più armonicamente inesistente di questo. Per cantare canta bene e quindi si guadagna la sufficienza, ma non si eleva mai dal piattume del testo più banale della storia; una nota di biasimo, inoltre, per aver mollato alla prima difficoltà Tiny Dancer che invece sarebbe stato un brano pazzesco, avrebbe semplicemente dovuto applicarcisi di più. Avrebbe strameritato il ballottaggio anche se col senno di poi sarebbe stato un peccato non sentirla con gli Smiths.
Voto : 6
Komminuet
Black Widow – Iggy Azalea e Rita Ora
Questa volta il pezzo lo scelgono loro e non possono accusare di nulla Morgan, se non la sua latitanza in settimana. Ed è un brano sicuramente nelle loro corde ma forse effettivamente privo di sprint, che “non parte mai” per dirla con le parole del loro giudice. Ciononostante Francesca è stata straordinaria, mentre Pietro è rimasto forse un po’ troppo sullo sfondo. La loro avventura è stata sempre segnata dalla ricerca del giusto equilibrio tra i due e non sempre lo hanno trovato, di certo resta la curiosità di scoprire la loro proposta artistica e di vedere se con brani propri questo equilibrio riusciranno a trovarlo e a consolidarlo. Per adesso, però, vengono condannati ingiustamente, ma molto molto ingiustamente, all’ultimo scontro, dove se la sarebbero potuta giocare contro Leiner (credo che Victoria e Mika lo avrebbero fatto fuori volentieri) ma contro Mario avevano poche speranze, nonostante il coup de théatre del loro giudice.
Voto: 7,5
Mario
Un giorno credi – Edoardo Bennato
È vero, è stato meno convincente del solito, in particolare nella prima parte sulle note basse sulle quali non riesce a trovare il suo graffio, però quando il brano si apre e può salire e dare fiato a tutta la sua potenza vocale, incanta come sempre. Un’interpretazione alla fine soddisfacente e con la giusta dose di pathos, rivelando anche buone doti comunicative sul palco, dove ormai ha acquisito una certa sicurezza e presenza scenica.
Voto: 7,5
Madh
Ready Or Not – Fugees
Canta da diverse puntate molto bene, ma non mi sento di condividere in toto i commenti entusiasti sulla sua versione di “Ready Or Not” che pure per sua stessa ammissione è uno dei suoi pezzi preferiti; la performance nel suo insieme è sicuramente positiva ma non particolarmente brillante. Molto bene il rap come sempre, ma sembra mancare la scossa, quel guizzo in più. Un piccolo problema, infine, sull’attacco del secondo ritornello che non è mai riuscito a risolvere fin dalle prove.
Voto : 7,5
Emma
Walking On Broken Glass – Annie Lennox (We Are Golden – Mika)
È evidente che la visita alla sua piccola Billie l’ha completamente rigenerata e le ha dato una grandissima carica: nessun tipo di autosabotage, nessun tipo di incertezza, gli occhi brillanti come al solito e non spenti come la scorsa settimana. Cantare Annie Lennox è complicato e tante artiste ci hanno sbattuto forte la faccia; lei invece è incredibilmente tranquilla e a suo agio: sicura di sé, piena di colori, ironica, ammiccante, seducente, divertente e divertita, vocalmente perfetta. Ci si dimentica di Annie Lennox già dopo tre note e l’omaggio a Mika è musicalmente centratissimo e umanamente dolcissimo. Emma è tornata.
Voto: 9
Lorenzo
Niente da capire – Francesco De Gregori
Fedez ha finalmente capito che la strada giusta per Lorenzo è questa, e dopo le belle interpretazioni di Modugno e De André prosegue il percorso con un’altra pietra miliare del cantautorato, questa volta di De Gregori. Forse non era il brano migliore da assegnare tra i tanti capolavori del principe, ma il buon Fragola non tradisce le aspettative e lo interpreta alla grandissima. Con la chitarra a tracolla, la faccia pulita e la voce graffiante, finalmente ritroviamo il Lorenzo elegante, preciso e a fuoco come alle audizioni. Certo, c’è qualche imperfezione che però, in questo caso sì, nell’ottica della performance generale si può assolutamente perdonare. Bentornato anche a lui.
Voto: 9
SECONDA MANCHE
Madh
Lights – Ellie Goulding
Contrariamente a quanto sostenuto dai giudici, in generale questa interpretazione mi è parsa più convincente di quella della prima manche, ma vanno registrate alcune imprecisioni che negli scorsi live sembravano dimenticate, insieme con il ritorno di qualche manierismo di troppo che aveva abbandonato. Forse pensava di poterseli nuovamente permettere, vista la sua crescita in autostima e la fiducia che ora ha in se stesso. Positivo, ma un piccolo passo indietro.
Voto: 7
Emma
Un mare in luce – Raphael Gualazzi
Le atmosfere jazz sembrano per lei accoglienti come i prati verdi della sua Scozia ed Emma, in evidente stato di grazia, ci scorrazza liberamente e allegramente. Anche in questo brano, peraltro difficilissimo, Emma è incantevole, con la sua consueta eleganza e il fascino del suo italiano strascicato che, sostiene giustamente Morgan, può e deve diventare un marchio di fabbrica. E tornano i suoi finali da standing ovation.
Voto: 8,5
Ilaria
There’s A Light That Never Goes Out – The Smiths
Doctor Ilaria e Ms. Rastrelli. Si diceva: cantare sa cantare. Corollario: datele un bel brano e lo canterà bene. Avrebbe molto probabilmente cantato bene anche Tiny Dancer se solo il suo giudice l’avesse convinta ad insistere; non lo sapremo mai. Sappiamo invece che alle prese con un pezzo meraviglioso, questo sì ricco di melodia e di armonie, finalmente Ilaria può esprimersi al meglio salendo nei falsetto e riscendendo di colpo, seguendo i virtuosismi e i ghirigori vocali di Morrissey come se fosse sulle montagne russe. Molto intonata, molto a fuoco, un’altra cantante rispetto a quella della prima manche. La più brava con Emma.
Voto: 8,5
Lorenzo
Light My Fire – The Doors / Will Young
La versione di Will Young (che peraltro nel 2002 di originale non aveva proprio nulla, in quanto ispirata dall’arrangiamento del 1968 di José Feliciano) non è certo la più bella di questo capolavoro dei Doors, anzi. Sarebbe stato molto più interessante sentire Lorenzo alle prese con le atmosfere blues del brano originale col supporto del famoso organo incalzante, ma nonostante questo lui se la cava comunque alla grande, pur dovendo restare vincolato all’atmosfera troppo lounge del brano, e trova il modo di far emergere le sue capacità vocali già nelle strofe e soprattutto sul secondo inciso, più graffiato.
Voto: 8
Mario
Luci a San Siro – Roberto Vecchioni
Pensare a un sardo a San Siro deve aver rievocato fantasmi agli interisti che hanno ancora fresco il ricordo dell’1-4 subito dal Cagliari lo scorso settembre. Scherzi a parte, Mario si cimenta con un altro cantautore e un altro classico della musica italiana. Arrangiamento e cut sono un po’ curiosi, forse non molto centrati. Lui però entra nel brano con grande personalità e lo reinventa da capo dandogli una veste del tutto nuova, sicuramente non facile da metabolizzare al primo ascolto. Quello che rimane di più nella memoria è comunque la performance vocale, come sempre notevole. Sinceramente inspiegabile come sia potuto andare al ballottaggio al posto di Leiner.
Voto: 8
Leiner
You’re The Sunshine Of My Life – Stevie Wonder
La solita, ennesima, prova da solito cantante soul, tecnicamente bravo, a dirla tutta anche meglio di altre volte. Ma siamo sempre fermi al compitino e tutto sommato era stato più convincente nella prima manche nelle vesti di performer a tutto tondo. Ripeto: avrebbe di certo meritato di andare all’ultimo scontro più di chiunque altro, ma è stato furbo Fedez a voler presentare al pubblico le giuste osservazioni di Mika e di Victoria come pura strategia; il pubblico del televoto si è fidato. O più semplicemente avrebbe votato per Leiner qualunque cosa avesse fatto.
Voto: 6,5